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Con Ennio Rovatti

“Speriamo che INALCA-JBS

si ricreda e ragioni”

Noi comunque ci prepariamo per un nuovo sciopero

 

La partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici allo sciopero di 8 ore dello scorso 29 gennaio nello stabilimento dell’Inalca-JBS (Gruppo Cremonini) a Castelvetro, in provincia di Modena, è stata massiccia  ed è stata considerata un rotondo successo dalle organizzazioni sindacali FLAI-CGIL, UILA-UIL, entrambe affiliate alla UITA, e dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU). L’azione sindacale è stata considerata come una giusta risposta alla rottura da parte dell’impresa della trattativa per il rinnovo del contratto aziendale, che era scaduto nel dicembre 2008.

 

Di fronte all’intransigenza della Inalca-JBS, per le prossime settimane è previsto un altro sciopero di 8 ore. Nonostante ciò, le organizzazioni sindacali sperano che l’azienda torni sui suoi passi e convochi nuovamente le parti per la ripresa della trattativa, che ha l’obiettivo di ottenere un contratto aziendale dignitoso, nel pieno rispetto del contratto nazionale che regola il settore agroalimentare.

 

Su questi temi, Sirel ha conversato con Ennio Rovatti, segretario generale della UILA-UIL di Modena.

 

-Quali sono le sue valutazioni dello sciopero del 29 gennaio?

-Siamo molto soddisfatti. Sapevamo che alcuni reparti non si sarebbero uniti allo sciopero, ma tutto il resto dello stabilimento ha risposto positivamente alla convocazione fatta dalle organizzazioni sindacali e quindi lo consideriamo un vero successo.

 

-A cosa si deve questo successo?

-Avevamo già avuto dei risultati molto positivi durante gli scioperi per il contratto nazionale, mentre era stato più difficile quando si trattava di temi che i lavoratori e le lavoratrici percepivano come distanti dai loro bisogni più urgenti.

 

In questo caso, lo sciopero è stato preparato molto bene dalle RSU e dalle organizzazioni sindacali e gli obiettivi erano molto concreti e molto vicini alla realtà che ogni giorno vivono i lavoratori e le lavoratrici.

 

-C’è stato qualche segnale di apertura da parte dell’azienda?

-Per il momento non ci sono stati segnali che indichino l’intenzione di volere tornare a sedersi e quindi noi continuiamo con il nostro piano e ci prepariamo per un nuovo sciopero di 8 ore. Speriamo comunque che arrivino dei segnali di apertura, perché adesso è l’azienda che deve fare il primo passo per riaprire la trattativa.

 

-Come è lo stato emotivo dei lavoratori e delle lavoratrici dopo lo sciopero?

-C’è molto entusiasmo e ci hanno anche chiesto di fare immediatamente le altre 8 ore di sciopero. Le organizzazioni sindacali pensano comunque che lo sciopero sia uno strumento importante e che bisogna usarlo con una certa dose di strategia ed equilibrio. È per questo che stiamo studiando delle modalità che siano le più effettive possibili, massimizzando i benefici, come per esempio uno sciopero articolato o a scacchiera.

 

-Nel comunicato della FLAI-CGIL e UILA-UIL si denunciava il comportamento intransigente della Inalca-JBS ed alcuni volantini in cui si condannava il comportamento delle organizzazioni sindacali.

-Spero si tratti solamente di propaganda per difendere le proprie posizioni. Spero anche che la realtà della situazione induca l’azienda a uscire da questa logica di scontro, che si ricreda, ragioni, per potere cominciare una vera trattativa.

 

 

A Managua, Giorgio Trucchi

Rel-UITA

24 de febrero de 2010

 

 

 

 

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