Dopo dieci
mesi dalla presentazione della piattaforma rivendicativa per rinnovare il
contratto aziendale nel più grande degli stabilimenti della joint-venture JBS -
Inalca (Gruppo Cremonini) a Castelvetro di Modena, le organizzazioni sindacali
di FLAI-CGIL, UILA-UIL, affiliate alla UITA, e le Rappresentanze Sindacali
Unitarie (RSU) hanno svolto cinque assemblee con i lavoratori e le lavoratrici,
per informare sulla rottura del tavolo di trattativa e potere prendere delle
decisioni. Una amplia maggioranza ha votato a favore di una paralisi dei lavori
di 16 ore da effettuarsi nelle prossime settimane.
Le negoziazioni per
il rinnovo del contratto aziendale, scaduto lo scorso 31 dicembre 2008, si sono
interrotte il 22 dicembre 2009 dopo sette incontri, a causa di una proposta
aziendale che le organizzazioni sindacali considerano insufficiente.
“Dopo dieci mesi
trascorsi dalla presentazione della piattaforma rivendicativa –spiega il
comunicato della FLAI-CGIL e UILA-UIL– la direzione aziendale non
si è resa disponibile a riconoscere punti normativi e diritti individuali che,
nella maggioranza delle grandi imprese, simili al Gruppo Cremonini,
vengono riconosciuti senza problemi”.
Le organizzazioni
sindacali hanno anche informato che la proposta sul premio di produttività
aziendale rappresenta una vera e propria “elemosina” e che l’azienda
JBS-Inalca (Gruppo Cremonini) vorrebbe erogarlo per mezzo di buoni
benzina, buoni pasto o buoni spesa.
Di fronte a questa
proposta, la cui accettazione rappresenterebbe una grave regressione delle
relazioni sindacali, i più di 300 lavoratori che hanno partecipato alle
assemblee “hanno rifiutato l’offerta, con una larghissima maggioranza, e hanno
condiviso l’opinione dei sindacati che considerano le risposte aziendali come un
attacco diretto al ruolo del contratto aziendale”, continua il comunicato.
In base a questa
decisione i lavoratori e le lavoratrici hanno dato mandato a FLAI-CGIL,
UILA-UIL e RSU, con solo 8 voti contrari, di “proclamare un
pacchetto di 16 ore di sciopero da effettuarsi nelle prossime settimane per
chiedere all’azienda un diverso atteggiamento nell’affrontare e risolvere questa
vertenza sindacale”, conclude il comunicato delle organizzazioni sindacali.
Secondo un comunicato
stampa della segreteria generale della UITA, “Il deterioramento delle
relazioni sindacati-azienda è anche una conseguenza del livello, anormalmente
elevato e sistematico, della contrattazione esterna in settori chiave delle
operazioni di macellazione e processamento.
Negli stabilimenti di
Castelvetro e Lodi –spiega il comunicato– la maggioranza dei lavoratori non sono
contrattati direttamente da Inalca, ma da contrattisti esterni e lavorano
insieme ai dipendenti regolari, in condizioni precarie di lavoro e con salari
più bassi, violando in questo modo il contratto collettivo nazionale per il
settore agroalimentare.
Per il momento, la
direzione della JBS-Inalca si è negata ad affrontare questa situazione
che sta creando una profonda sensazione di ingiustizia all’interno
dell’azienda”.
JBS-Inalca (Gruppo Cremonini)
Il Gruppo brasiliano
JBS, il più grande
produttore di carni bovine al mondo, e
Cremonini SpA, uno dei principali operatori europei nel settore
della produzione e trasformazione delle carni bovine, hanno siglato un' alleanza
che prevede l'ingresso di JBS al 50 per cento nell'intero settore della
produzione del Gruppo Cremonini (Inalca SpA e Montana
Alimentari SpA), attraverso un aumento di capitale in Inalca SpA
(società controllata da Cremonini SpA).
Cremonini SpA, con oltre 7.600 dipendenti e con ricavi totali per 2.482,4
milioni di Euro nel 2007, è uno dei leader nella produzione di carni bovine e
prodotti trasformati (Montana) e nella commercializzazione e
distribuzione di prodotti alimentari al foodservice (MARR).
Ha, inoltre, una
presenza rilevante nel settore della ristorazione a bordo treno e in Italia
nelle stazioni ferroviarie, in aeroporti e aeree autostradali (Chef Express).
JBS - Inalca Spa
opera nel settore delle carni bovine, salumi e snack, con un totale di 6
stabilimenti in Italia e 9 filiali all’estero. Nel settore della
produzione conta con 2.500 dipendenti e un fatturato di 1.044,5 milioni di Euro,
dei quali il 40 per cento originato all’estero.
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